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F.A.Q.

Con che frequenza bisogna andare dal dentista?
Una visita di controllo va programmata almeno una volta l’anno. Andare dal dentista spaventa ancora molte persone: a parte la paura del dolore, o quella dell’ago della siringa riempita di anestetico, implica anche un impegno grosso dal punto di vista economico. L’appuntamento regolare, anche in assenza di sintomi o di infiammazioni chiare, evita per esempio che la carie arrivi a intaccare le parti vive del dente, danneggiandolo così in modo irreversibile. Con che frequenza bisogna andare dal dentista? Una visita di controllo va programmata almeno una volta l’anno. Andare dal dentista spaventa ancora molte persone: a parte la paura del dolore, o quella dell’ago della siringa riempita di anestetico, implica anche un impegno grosso dal punto di vista economico. L’appuntamento regolare, anche in assenza di sintomi o di infiammazioni chiare, evita per esempio che la carie arrivi a intaccare le parti vive del dente, danneggiandolo così in modo irreversibile.
Il fluoro è necessario per una corretta crescita dei denti?
La fluoroprofilassi ha drasticamente ridotto l’incidenza di carie nella popolazione generale e vi è ampio consenso nella letteratura internazionale che debba essere eseguita. La fluoroprofilassi inizia in gravidanza e la donna deve assumere 1mg di fluoro al giorno (0.25mg raggiungeranno il feto). Successivamente la posologia prevede una compressa da 0.25mg al giorno dopo la seconda settimana di vita sino ai due anni (in questo periodo si possono somministrare anche gocce che sono di più facile assunzione), una compressa da 0.50mg dai due ai quattro anni, e una compressa da 1.0mg dai quattro ai dodici anni.
Come si cura l'alitosi?
L’alitosi può avere diverse origini, alcune extraorali ed altre legate al cavo orale. L’alitosi può essere causata infatti da problemi al tratto respiratorio soprattutto a livello del sistema di pneumatizzazione dei seni paranasali, può essere dovuta a patologie del tratto gastroenterico, può essere legata a malattie sistemiche come il diabete e può essere generata da situazioni parafisiologiche come l’esagerato consumo di determinati alimenti. Le cause intraorali che possono dare luogo all’alitosi sono generalmente da ricondurre alla scarsa igiene orale, alla presenza di focolai infettivi attivi, alla comparsa di malattie degenerative o neoplastiche.
Ho un aumentata sensibilità ai denti, posso fare qualcosa?
La sensibilità ai denti può insorgere a seguito di diverse situazioni. Se la sensibilità compare dopo un’otturazione, soprattutto se è stata eseguita con materiale compositi, non bisogna allarmarsi. Il fenomeno in genere è passeggero e si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno. Una sensibilità che compare in seguito alle manovre di igiene orale professionale è paragonabile alla prima e tende a risolversi spontaneamente. La sensibilità ai colletti dei denti è in genere da ricondurre ad errate manovre di igiene e può essere trattata con otturazioni estetiche o con innesti di tessuto connettivale.
Quando devo portare il bambino per la prima volta dal dentista?
Il piccolo paziente va portato dal dentista dopo l’eruzione dei primi denti da latte e comunque entro il primo anno di vita. E’ utile dare una dimensione di sicurezza alla visita, per esempio vedendo prima come la mamma o il papà si sottopongano alla stessa, parlando con il dentista. Il bambino deve essere solo rassicurato senza venire sottoposto a qualsiasi trattamento. In questo modo la fobia da dentista viene eliminata sul nascere
Il mio bambino è caduto e ha perso un dente, cosa devo fare?
Bisogna osservare se il dente è solamente fratturato in una sua porzione o se è stato completamente espulso dal cavo orale. Nel caso che il dente sia fratturato in una sua porzione, bisogna cercare di recuperare questa parte mancante, anche se non è sempre necessario. Si osservi se nella parte di dente che è ancora in bocca si possa notare un puntino rosso. Questo è indice di interessamento del nervo. Il bambino deve essere portato dal dentista anche in assenza di dolore. Se il dente viene completamente espulso bisogna recuperarlo al più presto, non detergerlo ne fare altre manovre che non siano quelle di immergerlo nel latte. Se non vi è latte a disposizione si può farlo tenere in bocca al piccolo paziente, avendo cura che non lo ingurgiti. Bisogna portare il paziente nel più breve tempo possibile dal dentista, in modo che si possa procedere ad un reimpianto. Se il dente non è più visibile, ma non lo si trova sul luogo dell’evento, il paziente va portato dal dentista per effettuare una radiografia per valutare la possibilità di un’intrusione.
Esiste una correlazione tra malattia parodontale e malattie cardiache?
Sì. Le malattie cardiache e la malattia parodontale hanno correlazioni dovute all’influenza che la malattia parodontale può esercitare sulle malattie cardiache. La malattia parodontale è sostanzialmente un’infezione batterica, i batteri possono entrare nel circolo ematico ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive.
Il fumo ha qualche effetto nocivo sulla salute di denti e gengive?
Si. Il fumo rende più grave la parodontite che porta alla perdita dei denti. Le macchie da fumo favoriscono l’accumulo di placca batterica intorno ai denti.
E’ normale che i denti si muovano? Cosa fare in questo caso?
No, non è assolutamente normale. I denti mobili sono tra i più comuni sintomi di forme gravi di malattia parodontale. In caso di mobilità dei denti è consigliato recarsi dal proprio dentista per una valutazione delle possibili cause e della relativa terapia.